giovedì 4 febbraio 2016

D-EYE, "UN MILIONE E MEZZO PER LA STARTUP DELLA VISTA"

Articolo del Corriere Innovazione sul round di €1,5 milioni ottenuto dalla partecipata di M31 D-Eye.



Un milione e mezzo di euro  per la startup della vista
Il sistema D-eye è capace di osservare la retina attraverso una semplice fotocamera dello smartphone. Il dispositivo, delle dimensioni di una custodia da cellulare, trasforma gran parte degli smartphone in commercio in macchine fotografiche per gli occhi.
di Giulia Cimpanelli

Un inizio anno che fa ben sperare in tema di investimenti alle startup. In particolare in campo health and medical devices. Dopo i 900.000 dollari raccolti da Horus Technology è la volta di un’altra startup del mondo oculistico, D-eye.

A me gli occhi
L’impresa innovativa ha raccolto un milione e mezzo di euro per completare la ricerca clinica e iniziare la commercializzazione del dispositivo. Un sistema di screening capace di osservare la retina attraverso una semplice fotocamera dello smartphone. Il dispositivo, delle dimensioni di una custodia da cellulare, trasforma gran parte degli smartphone in commercio in macchine fotografiche per gli occhi, in grado di registrare video e immagini istantanee ad alta definizione per esami oftalmoscopici. «Non sostituisce i dispositivi medici più complessi che prendono immagini della retina. – spiega Ruggero Frezza, Presidente di SI14 e del venture­incubator M31 – Ma serve a fare una prima analisi a casa dei pazienti o da medici di base, pediatri o veterinari che possono indirizzare agli specialisti». D-eye non restituisce una diagnosi ma fornisce un’immagine che deve essere poi interpretata dal medico. Oltre al dispositivo e all’app, tutto a prezzi competitivi, la startup vende un servizio cloud che permette di visionare l’esame anche su altri dispositivi o condividerlo con altri specialisti.


Medici al test
D-eye nasce due anni fa da un’idea di un oftalmologo di Brescia, Andrea Russo, che contatta il venture-incubator M31: «Insieme l’anno scorso – prosegue Frezza - abbiamo ingegnerizzato e sviluppato il prodotto, con un investimento interno intorno ai 150mila euro». Dopo i test commerciali all’American Academy of Oftalmology iniziano a cercare gli investimenti. Che arrivano a inizio 2016 da Invitalia Ventures SRG, Innogest e la Fondazione Giuseppe e Annamaria Cottimo. Oltre a 200mila euro dalla stessa M31. D-eye è già in commercio, acquistabile attraverso il sito web e già un migliaio di medici in tutto il mondo lo stanno testando.




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