martedì 23 febbraio 2016

AL VIA LA M31 DEAL SOCIETY, RICHIESTI €4 MILIONI PER TRE STARTUP

M31 ha lanciato la sua nuova iniziativa per l’investimento in startup della ricerca: il nome è M31 Deal Society.

Si tratta di un evento privato offerto ad 80 ospiti selezionati, ai quali è stato offerto di entrare nel capitale di tre nuove imprese scientifiche scelte da M31.

La prima edizione del M31 Deal Society si è svolta giovedì 11 febbraio nella sontuosa cornice di Villa Trissino Marzotto, che fu residenza del conte Giannino Marzotto, primo investitore nel venture incubator M31.

Durante la serata sono state presentate tre startup provenienti dal mondo della ricerca.

Hyperlean, spinoff della Università Politecnica delle Marche con un fatturato che si aggira intorno al milione di euro, produce un software che, aggregandosi al CAD, consente una stima in dettaglio dei costi di produzione dei componenti di un prodotto di manifattura.

ProXentia, vincitrice del Premio Marzotto 2015 «Dall’idea all’impresa» nonché fresca vincitrice dello SME instrument Horizon 2020, propone una tecnologia portatile per la valutazione real time della qualità di alimenti liquidi e solidi (vino, latte, granaglie, etc.).

Zehus, participata da M31, è una azienda di smart-mobility che ha realizzato - per citare il progetto più noto - un mozzo in grado di trasformare ogni bicicletta in una bicicletta elettrica che, grazie all’intelligenza artificiale, non ha bisogno di essere ricaricata.

In toto, queste società erano alla ricerca di circa €4 milioni di euro.

La serata è stata allietata da una breve lezione su «Scienziati e Imprenditori» del prof. Piero Formica e dalla performance musicale del M° Elio Marchesini, percussionista del Teatro alla Scala di Milano, in trio con la flautista Silvia Catasta e la violoncellista Livia Rotondi.

Al gruppo si è aggiunto, nella seconda parte di un concerto molto applaudito, Bruno Zamborlin, fondatore dell’ulteriore partecipata di M31 Mogees, che produce un device in grado di far nascere musica da qualsiasi superficie.
Il finale del concerto è stato così interamente eseguito col Mogees, con credenze e mobili del Settecento trasformati in strumenti musicali.

«Contiamo che M31 Deal Society divenga un evento di showcase delle migliore opportunità di investimento nelle startup hardscience» dice il presidente e fondatore di M31 Ruggero Frezza.
«Il prossimo evento si terrà alle porte dell’estate, con altre tre imprese scientifiche di enorme valore, e sempre un’ottantina di investitori in grado di cogliere la grande qualità dell’offerta».






martedì 9 febbraio 2016

D-EYE, Si14, M31 SUL CORRIERE IMPRESE

Il Corriere Imprese dedica una paginata alla partecipata di M31 D-Eye, con interviste al founder della startup oftalmologica - il dottor Andrea Russo - e al Presidente di M31 Italia Ruggero Frezza. "L'idea funziona anche perché Si14 ha creato il motore tecnologico; operazione non troppo difficile. Più complicato, invece, fare ed ottenere il brevetto, trovare il management, definire il modello di business, realizzare i primi test commerciali (...) Il progetto sta andando bene, i prodotti di D-Eye sono già in commercio e si vendono al 90% all'estero".





giovedì 4 febbraio 2016

D-EYE, "UN MILIONE E MEZZO PER LA STARTUP DELLA VISTA"

Articolo del Corriere Innovazione sul round di €1,5 milioni ottenuto dalla partecipata di M31 D-Eye.



Un milione e mezzo di euro  per la startup della vista
Il sistema D-eye è capace di osservare la retina attraverso una semplice fotocamera dello smartphone. Il dispositivo, delle dimensioni di una custodia da cellulare, trasforma gran parte degli smartphone in commercio in macchine fotografiche per gli occhi.
di Giulia Cimpanelli

Un inizio anno che fa ben sperare in tema di investimenti alle startup. In particolare in campo health and medical devices. Dopo i 900.000 dollari raccolti da Horus Technology è la volta di un’altra startup del mondo oculistico, D-eye.

A me gli occhi
L’impresa innovativa ha raccolto un milione e mezzo di euro per completare la ricerca clinica e iniziare la commercializzazione del dispositivo. Un sistema di screening capace di osservare la retina attraverso una semplice fotocamera dello smartphone. Il dispositivo, delle dimensioni di una custodia da cellulare, trasforma gran parte degli smartphone in commercio in macchine fotografiche per gli occhi, in grado di registrare video e immagini istantanee ad alta definizione per esami oftalmoscopici. «Non sostituisce i dispositivi medici più complessi che prendono immagini della retina. – spiega Ruggero Frezza, Presidente di SI14 e del venture­incubator M31 – Ma serve a fare una prima analisi a casa dei pazienti o da medici di base, pediatri o veterinari che possono indirizzare agli specialisti». D-eye non restituisce una diagnosi ma fornisce un’immagine che deve essere poi interpretata dal medico. Oltre al dispositivo e all’app, tutto a prezzi competitivi, la startup vende un servizio cloud che permette di visionare l’esame anche su altri dispositivi o condividerlo con altri specialisti.


Medici al test
D-eye nasce due anni fa da un’idea di un oftalmologo di Brescia, Andrea Russo, che contatta il venture-incubator M31: «Insieme l’anno scorso – prosegue Frezza - abbiamo ingegnerizzato e sviluppato il prodotto, con un investimento interno intorno ai 150mila euro». Dopo i test commerciali all’American Academy of Oftalmology iniziano a cercare gli investimenti. Che arrivano a inizio 2016 da Invitalia Ventures SRG, Innogest e la Fondazione Giuseppe e Annamaria Cottimo. Oltre a 200mila euro dalla stessa M31. D-eye è già in commercio, acquistabile attraverso il sito web e già un migliaio di medici in tutto il mondo lo stanno testando.